foto di Laura Saviano

domenica 8 luglio 2012

Day in Day out

Laddove la quotidianeità ha preso le sembianze della patologia, guardo pieno di ammirazione tutte le persone rimaste a combattere le propria battaglia per imparare a non fuggire dalla vita.
E' una sfida impari, contro una contemporaneità feroce e plebea (le moto ammassate tra le auto extralusso abitate da cosce abbronzate, sorrette da tacchi vertiginosi, nell'abituale sfilata moda e mare dell'estate)  privata di etica e di senso di appartenenza e motivata unicamente da quello dell'apparenza.
Trovo ispirazione in tutti coloro che, consapevoli dei propri limiti e di quelli della società attuale, anzichè spegnersi e rassegnarsi, fanno delle loro debolezze la chiave con cui provare a forzare la porta del domani. Esistenze piccole, inoccupate e incerte, cento volte sconfitte, ma che non si sono lasciate abbattere dalle angherie del passato e dalla tragica consapevolezza del presente, ma che continuano a elaborare nuove forme di resistenza di fronte all'usura del tempo.
La guerra è qui, in questo paese, in ogni giorno che viviamo. Vorrei riuscire a viverla con la forza di chi, senza rabbia e senza disperazione, si pone come obiettivo non quello di sconfiggere il nemico, qualunque esso sia, ma di conquistarsi una porzione di felicità provvisoria: un'ora lieta, un orizzonte lontano, un cielo scoperto che restituisca alla vita la sua originale poesia.

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