A partire da oggi il panorama cittadino
si arricchirà di una nuova presenza. Sulla linea dell'orizzonte, a
12 miglia marine dalla costa livornese, sta per essere
definitivamente ancorato il famoso rigassificatore. In parole povere
si tratta di un supercargo alto circa come un palazzo di 8 piani che
fungerà da convertitore di gas dallo stato liquido a quello gassoso,
prima di inviarlo, tramite gasdotto sottomarino già realizzato, alla
stazione ASA di Stagno. Sì, sì, la stessa ASA che meno di 5 mesi fa
ha lasciato una città intera senz'acqua per una settimana. Ma
tornando al rigassificatore, per il raffreddamento del gas,
necessario alla sua trasformazione, l'impianto verserà in mare circa
300mila metri cubi di cloro al giorno, che significa 630 tonnellate
di cloro all'anno. Il tutto in piena area marina protetta. Sì, avete
letto bene, il santuario dei cetacei verrà profanato da questo
mostro marino costruito per il guadagno di pochi industriali e il
pericolo di tutti.
E i danni ambientali? Macché, si
tratta solo di versare cloro in mare, che altro non è che acqua
sterilizzata, la stessa che è presente nelle piscine. A tal
proposito suggerirei ai proprietari dell'impianto di sterilizzare più
acqua marina possibile, garantendo un servizio a tutti i bagnanti che
così finalmente non dovranno più togliersi quelle fastidiose tracce
di salsedine sulla pelle.
Nessun pericolo inquinamento quindi,
tant'è che l'OLT, la società titolare dell'impianto risarcirà il
Comune di Livorno per l'impatto ambientale della struttura. E forse
adesso cominciate a capire perché la nostra lungimirante
amministrazione locale abbia acconsentito all'arrivo del mostro.
Si sa, quando si parla di denaro,
l'ambiente, la sicurezza, la salute, diventano aspetti che passano in
secondo piano. Quei soldi verranno utilizzati probabilmente per
costruire una nuova rotatoria o per rifare gli spogliatoi degli
arbitri dello stadio Picchi. Avessero mai a lamentarsi, gli arbitri.
Dopo la chiusura della Fortezza Nuova e
della Fortezza Vecchia, la paventata chiusura del Teatro Goldoni e di
quella del Nuovo Teatro delle Commedie, dopo l'approvata
cementificazione di Montenero grazie alla costruzione del nuovo
ospedale, la chiusura di tre cinema per far spazio a parcheggi
deserti, catene internazionali di abbigliamento e banche, si consuma
così un nuovo scempio del patrimonio cittadino. Un nuovo fulgido
esempio di alta valorizzazione dei beni culturali, architettonici e
ambientali ad opera della giunta comunale targata Cosimi.
Da anni il bilancio comunale di questa
amministrazione si tiene in sofferto pareggio a colpi di cemento,
industrializzazione selvaggia e inquinamento: è l'ora di dire basta.
Domenica 4 agosto, alle ore 21 in
Piazza Mazzini a Livorno, avrà luogo il funerale di questa città,
uccisa dalla cieca ottusità dei suoi amministratori e politici
locali. Invito la cittadinanza a partecipare con dolore e rabbia alla
manifestazione contro l'ennesimo abominio ambientale consumato a
danno della cittadinanza.
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