A braccia aperte Carolina ripete
poesie, zampettando sul prato sempre più verde del parco.
L'autunno
è arrivato solo qua, soffia tra le foglie dei tigli con il suo vento
fresco.
Porta con sé i sintomi inequivocabili della novità.
Si ripete di nuovo il miracolo del
capodanno, sta succedendo ancora, tutto sembra nuovamente possibile,
e noi poveri idealisti ancora crediamo che il cambiamento sarà
migliore, che questo tempo non ci porterà solo verso un altro
inverno con il naso schiacciato sulla finestra a fissare il nulla, il
vuoto generato da questa umanità artificiale, mediocre e sconfitta.
Per voi settembre non arriverà mai, e
dell'autunno non vi siete nemmeno accorti, non sapete che guardare le
vostre macchine e quelle degli altri.
Solo gli alberi che restano lo sanno,
che saranno loro a sopravviverci, perché sanno cambiare, perché
conoscono il vento, il vento di settembre.
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